TRA PUGNI E BICICLETTE

Biciclette: un mezzo democratico per sfuggire alla violenza fascista

Anche se è passato del tempo, vorrei ugualmente condividere con voi, questa esperienza.Mercoledì 25 ottobre noi ragazzi di 4^A e di 3^B siamo stati spettatori, ma anche protagonisti, di uno spettacolo teatrale intitolato "Pugni e biciclette", che ci ha trasportato per le vie di una Varese dell'aprile 1944, tra Piazza Monte Grappa e altri luoghi del centro cittadino.
 I due personaggi-guida della storia sono stati il podestà Domenico Castelletti, che elogiava tutto ciò che i fascisti hanno prodotto a Varese sia dal punto di vista urbanistico (Piazza Monte Grappa ed altri edifici) sia politico (Varese capoluogo di provincia) e l’antifascista Calogero Marrone, che ci ha fatto conoscere le attività degli antifascisti, come quella di Augusto Zanzi, proprietario di un negozio di biciclette da lui fornite a chi voleva scappare in Svizzera. I due ci hanno letteralmente trascinati in giro, dopo aver esplorato il centro di Varese con occhi nuovi, quelli di chi è riuscito a capire la vera storia che tante persone hanno vissuto in quei luoghi, siamo arrivati al teatro Santuccio, dove siamo stati apostrofati come"giovani leoni" dal podestà, tra gli sguardi attoniti dei presenti.
Ai Giardini Estensi, infine, c’è stato l’ultimo confronto tra Calogero e Domenico, da cui abbiamo scoperto i tragico epilogo del vero signor Marrone: deportato a Dachau per aver rilasciato documenti di identità falsi a ebrei e antifascisti. Una storia di coraggio tutta varesina. Proprio lui, mentre scendeva la scalinata del parco, ci ha riassunto alla perfezione il senso dello spettacolo: “Pugni o biciclette? Non importa. Quando scegli di avere un nemico, hai perso prima di combattere”. Dopo aver rincorso per un paio d'ore e aver dato ascolto alle parole sia di uno che dell’altro protagonista di questa nostra storia locale, penso che la vera bellezza di questo spettacolo non sia stata né la recitazione né la trama. Non bisogna fraintendere, i due attori sono stati fenomenali. La vera essenza dello spettacolo è stata poter interagire con loro due percorrendo le strade che, probabilmente, anche i veri Castelletti e Morrone avevano percorso più di settant’anni fa, poter essere parte attiva di una spiegazione di storia vera.



Federico Grilli e la 4^A