Milano: sold out al teatro Fontana per “I Promessi Sposi”

Sabato 27 gennaio 2018 al teatro “La Fontana” di Milano si è tenuta la rivisitazione del regista Michele Sinisi del grande classico “I Promessi Sposi”.

Il regista ha voluto riadattare il romanzo all’attualità, rimodernando i personaggi ed ambientando la storia in un periodo più attuale.

I personaggi venivano interpretati da attori vestiti in maniera moderna; Lucia ad esempio usufruiva di pattini per muoversi sul palco ed anche i bravi erano somiglianti a dei mafiosi sia nel modo di vestire sianel modo di fare.

La scenografia era particolarmente semplice, tanto che non è stata cambiata per tutto lo spettacolo, ma nonostante questo gli attori si muovevano con coordinazione ed eleganza, come ad esempio nelle scene in cui Lucia pattinava e c’era necessità di particolare attenzione sia per quest’ultima sia per gli altri attori.

L’unico personaggio rimasto come lo descriveva Manzoni era Don Abbondio che, sia per modo di fare sia per abiti e linguaggio, era come nel romanzo; nonostante questa contrapposizione rispetto agli altri personaggi, si è amalgamato perfettamente in tutte le sue scene, ed è uno dei personaggi che più rimane impresso nelle menti degli spettatori, dato che lo spettacolo viene introdotto da lui che, con molta professionalità, passa da uno stato d’animo calmo e pacato ad uno irrequieto e tempestoso alla vista dei Bravi.

Lo spettacolo è molto complicato, per tanto gli spettatori più pigri e facilmente annoiabili saranno messi a dura prova, poiché le due ore e venti minuti di pura immersione nell’universo manzoniano modernizzato consisteva in un susseguirsi di scene lente e veloci, calme e rumorose.

"I suoni di sottofondo sono una parte importante per lo spettacolo- ha detto il signor Sinisi -poiché il cambio continuo di rumori, come possono essere la saldatrice o le altre musiche o ancora le “canzoni”, se così possiamo definirle (ride), strazianti dei Bravi mettono a dura prova l’ascoltatore".

Lo spettacolo era molto ben organizzato poiché i suoni di eccessivo fastidio erano ben dosati e quando iniziavano ad essere troppo insistenti divenivano musiche tranquille e rilassanti.

 È uno spettacolo che vale la pena vedere, divertente ed intelligente ma allo tesso tempo con note di sarcasmo mai eccessivo.

È stata una bella esperienza ed il regista è riuscito a dimostrare come un grande classico come “I Promessi Sposi” si possa definire moderno ed attuale.

Massimo Arricobene (2C)